Il toponimo Pontito e l'equivoco della pergamena del 1° luglio 910

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    Il toponimo Pontito e l'equivoco della pergamena del 1° luglio 910



    Qualche mese fa Fabrizio mi ha consegnato una serie di fogli dattiloscritti, intitolati “NOTE STORICHE SU PONTITO”, che non riportano né la data né l'autore, ma si presume siano stati scritti agli inizi degli anni 1980 da qualche componente del GARS. (1)

    Il documento riporta la storia di Pontito facendo riferimento ad alcune pergamene conservate all'AAL (2) ed ad altri testi di vari autori.

    Leggendo il documento, il seguente passo mi ha particolarmente incuriosito :

    “... Da rilevare che l'unica chiesa esistente nel Plebato, oltre la Pieve, è San Quirico di Arriano; vi è poi il “fondamento” di S. Vincenzo e Frediano a CAPRISCIANO. É evidente che ancora nel 1019 Pontito faceva parte di Titianae e non aveva chiesa propria. Questo dato conferma l'infondatezza dell'ipotesi, avanzata da vari autori, anche di recente, secondo la quale la primitiva chiesa di Pontito sarebbe esistita già nel 910 e sarebbe stata dedicata a San Potito (10)...”


    La nota dell'autore, nr. 10 riporta:

    “10) L'equivico è nato da un documento del 910 (Barsocchini n.1129) riguardante una permuta di beni tra Fraolmi bm Teudimundi ed il Vescovo di Lucca; in questa permuta di beni, che riguarda anche la vicina Obaca, Pontito non c'entra affatto, mentre da altri documenti si ricava che S. Potito era da tutt'altra parte, probabilmente neppure a Lucca, ma in territorio Pistoiese. Questa materia sarà oggetto di una prossima pubblicazione....”.


    Mi sono domandato: “Se la chiesa di S.Potito non era a Pontito, quale sarà la sua vera collocazione e perché alcuni autori la indicano come possibile origine del toponimo Pontito?”

    Questa ricerca, non ha né la pretesa, né la presunzione di aggiungere altro a quello che già esiste, che è frutto degli studi di storici che via via citerò. La ricerca mira a chiarire in modo obiettivo che il toponimo Pontito non deriva dalla sua chiesa primitiva dedicata a S. Potito, come invece alcuni autori hanno voluto avvalorare anche solo per supposizione.

    Vediamo cosa dicono i vari autori, almeno quelli a mia disposizione.

    Giusppe Ansaldi
    La Valdinievole illustrata – Tipografia Vannini Pescia – 1897.
    Pag.170
    … PONTITO – Vuolsi, non so con qual fondamento, lo edificasse l'imperatore Tito Vespasiano, da cui trasse anche il nome; ma lasciando chi lo edificasse in principio, pare più verosimile tragga il nome da S. Potito, cui era dedicata la chiesa, quando faceva parte del piviere di S. Martino a Vellano, come appare da una carta dell'archivio lucchese del 1° luglio 910 (1)...

    La nota n. 1 dell'autore riporta: “Repetti, Dizionario Geografico ecc.”

    Repetti
    http://193.205.4.99/repetti/tester.php?idx=1194#page_1
    PONTITO DI VILLA BASILICA nella Valle Ariana, ossia della Pescia minore.– Villaggio con chiesa parrocchiale (SS. Andrea e Lucia) nel piviere di S. Quirico di Ariano, Comunità Giurisdizione e circa 3 migli a sett. di Villa Basilica, Diocesi e Ducato di Lucca.
    Del Villaggio di Pontito fra la Pescia minore e la maggiore viene fatta menzione nelle carte lucchesi fino dal 900. Sembra che la sua chiesa primitiva, dalla quale ebbe nome il villaggio, fosse dedicata a S. Potito, quando essa era sottoposta alla pieve di S. Martino a Vellano, siccome è indicato in una carta dell'Arch. Arciv. Lucch. del 1 luglio 910 citata agli Art. AVELLANA (PIEVE) e OBACA FLORA...

    Guido Biagi
    Il Valdinievole – R. Bemporad & Figlio – Firenze – 1913
    Pag. 232
    ...Cenni storici. Ritenendo come favolosa l'etimologia del nome di Pontito, che la tradizione popolare, avvalorata da qualche scrittore, vorrebbe trarre da un ponte che quivi avrebbe fatto costruire Tito Augusto, sembra molto più ragionevole che essa debba derivarsi dalla sua vecchia chiesa nei tempi remoti dedicata a San Potito...

    Carlo Gabrielli Rossi
    Le Pizzorne – Grafica Artigiana – Lucca – 1986
    Pag.204
    ...Nel 1019 Pontito faceva ancora parte di Titianae e non aveva una chiesa propria...
    La sua prima chiesa era posta nel luogo detto Chiesaccia vicino al PONS TITI che attraversa il rio sulla strada proveniente da Sorana (62)

    La nota n. 62 dell'autore riporta:
    Per questa e più ampie notizie: Egidio Jacopi, Note storiche su Pontito, I Campo Scuola Archeologico, Pontito, 1978.

    Questa nota svela l'autore e l'anno del documento dattiloscritto citato all'inizio.

    Istituto Storico Lucchese
    – Pontito, Le Pizzorne ed i paesi che le circondano – 2015
    Atti dell'11° Convegno di studi “Pontito di Valleriana: momenti di storia” Sabato 4 agosto 2012
    Pag. 74
    … In realtà una prima attestazione di una chiesa nei dintorni di Pontito potrebbe riscontrarsi in un altro documento del 1 luglio 910, relativo alla pieve di S. Martino di Vellano, nella quale risulterebbe anche la chiesa di “San Potito” da cui poi si ebbe l'odierno nome del paese di Pontito (7)...


    La nota dell'autore n. 7 riporta lo stralcio della pergamena del 1 luglio 910.

    Si può notare come gli autori utilizzano la pergamena del 910, dove è indicata la chiesa di S. Potito, per avvalorare la formazione del toponimo Pontito. Per comprendere se l'abbinamento S. Potito - Pontito è corretto non mi rimane che cercare la pergamena, che ho trovato in rete, trascritta dal Barsocchini. (4)

    Documento_MCXXIX_perg_910

    Quel poco di latino che ho appreso alle scuole medie non basta per tradurre correttamente la pergamena, quindi non mi resta che aggirare l'ostacolo prendendo spunto da alcuni elementi, sulla pergamena, che riesco a comprendere cioè alcuni beni che Pietro vescovo di Lucca scambia con Fraolmi.

    Obaca_Pergamena_910

    Fra i beni citati figura Obaca vicino alla chiesa S. Giovanni e S. Martino, di Vellano quindi non mi rimane che cercare sulla cartografia una zona denominata Obaca vicino Vellano. La zona identificata si trova a Nord di Vellano fra Vellano e Le Ravi.

    Accertata l'esistenza del luogo denominato Obaca, nel territorio di Vellano, mi sono rivolto a Publio Biagini di Vellano per avere informazioni. Publio, sempre molto disponibile a fornire informazioni, mi ha inviato le immagini di alcune pagine del libro intitolato "Vellano” che contiene un capitolo dedicato a “Obaca", di cui riporto uno stralcio: (5)

    “...Nel sec. X vi era un vasto dominio del Vescovo di Lucca al quale si riferiscono numerosi documenti dell'AAL. (6)
    Il primo è la pergamena ++ H 55 del 1° luglio 910 con la quale il Vescovo fa permuta di beni con Fraolmi del bm. Teudimundi (14); è stata pubblicata in estratto dal Bertini (P. II n.55) e per intero (salvo le lacune dovute allo stato di conservazione) dal Barsocchini ( n. 1129).
    Da questa edizione trascriviamo le parti che ci interessano: “... ego Fraolmi filio b.m. Teudimundi … dare et tradere videor tibi q.s. Petrus Episcopus, ad pars eccl. Super --- S- Silvestri … sex casis et rebus meis illis massariciiis quas habeo in loco et finibus Obaca prope eccl. S. Johannes et S. Martini quo est plebe babtisimale ubi vocitatur Avellana … “


    Al termine della trascrizione della pergamena l'autore inserisce la nota nr. 15:

    “15) Questo documento ha dato luogo ad alcuni equivoci circa la ubicazione delle chiese menzionate:
    S. Silvesto ad Obaca (P. Pieri) ansiché a Lucca.
    S. Potito a Pontito (Repetti, Ansaldi, P.F. Pieri, N. Galli Andreini) o a Lucca (Cuturri 1968) invece che a Quinto Fiorentino come a ben dimostrato Pietro Guidi in “E la chiesa di S. Potito?” (Boll, Storico lucchese 1930 n.1 e 1932 n. 3).”


    Devo consultare i Bollettini Storici. Li trovo in rete a questo indirizzo:
    http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigita...nali/CFI0348776

    La lettura del Bollettino del 1930 è abbastanza semplice, basta cliccare sull'anno, cercare la pagina con l'indice, dalla quale rilevare la pagina dove si trova l'articolo di P. Guidi “E la chiesa di S. Potito?”. Che si trova a pag. 70.
    http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigita.../unico/00000082

    Guidi1

    Guidi2

    Guidi3

    Guidi4

    Non ritengo necessario citare integralmente il contenuto del bollettino del 1932 in quanto riporta una diatriba fra il Guidi e Mons. Barsotti, autore di Lucca Sacra, e precisazioni su come è arrivato a stabilire la collocazione della chiesa di S. Potito, a supporto di quanto aveva già scritto sul bollettino del 1930.
    http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigita.../unico/00000217

    Guidi_bollettino1932

    Preso atto di quanto scrive P. Guidi, credo che sia corretto affermare che il toponimo Pontito non possa derivare dalla chiesa di S. Potito, che non è mai stata la chiesa primitiva di Pontito, pertanto rimangono aperte due ipotesi sull'origine del toponimo, ovvero:

    - derivato da “Pons Titi”, comunemente chiamato Ponte Latò, cioè Ponte la Torbola che attraversa appunto il torrente Torbola lungo l'antica strada che proviene da Sorana che, passando per Pontito, conduce al passo di Croce a Veglia e quindi nell'Emilia.

    - A causa della sua forma “Appuntito”, per possibile analogia con il vicino paese di Stiappa, in antichità Schiappa, appunto perchè la sua forma assomiglia ad una schiappa, cioè un grossa scheggia di legno che si produce per il taglio di tronchi di legno con arnese tagliente, accetta o pennato.
    ---------------------------------
    Note:
    1 - Il GARS (Gruppo Archeologico Ricerche Superficie) organizzava campi scuola a Pontito alla fini anni 70 inizi 80.
    2 - Archivio Arcivescovile Lucchese.
    3 - Pieve di Castelvecchio
    4 - Dissertazioni sopra la storia ecclesiastica lucchese, Volume 5, Parte 3 - Memorie e documenti per servire all'istoria del ducato di Lucca: Tomo V. Parte III
    https://books.google.it/books?id=lQZBAAAAY...0MCXXIX&f=false
    5 - Vellano ( note storiche) Publio Biagini, Cesare Antonio Bocci, Roberto Giuliani. Egidio Iacopi. 1980. FAG. LITOGRAFIA. PISTOIA
    6 - Archivio Arcivescovile Lucchese
    Graziano Zomini, 02 dicembre 2020

    Edited by Graziano Zomini - 31/3/2022, 17:23
     
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    Ma hai tralasciato alcuni documenti. E ritrovamenti. Bisogna mettersi ad un tavolo e studiare i documenti e le carte storiche.io amante di Pontito sono disposto a darti una mano anche con i documenti in archivio al Museo Civico di Scienze naturali e Archeologia della valdinievole. Le nostre intenzioni come GARS sono note anche oggi vi era un nostro articolo su la Nazione. A presto risentirci.
    Mario Goiorani
     
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    Riporto qui alcuni messaggi intercorsi su Facebook fra me e Renzo Tori, così non vanno persi.

    Renzo Tori

    Premetto che pur essendo appassionato di storia, e in modo particolare di storia locale, ho letto solo articoli e libri divulgativi e non specialistici, quindi quello che scrivo va preso con beneficio di inventario e potrebbe contenere errori anche grossolani.
    In base ai documenti riportati mi sembra più che plausibile che l' ipotesi che il toponimo Pontito derivi da una antica chiesa dedicata a S. Potito non sia fondata, e molto più credibili le 2 ipotizzate come possibili.
    Un passo che non riesco a spiegarmi ( ma molto probabilmente dipende dalla mia non competenza in materia) è quello del Repetti quando scrive: "...Pontito di Villa Basilica nella valle Ariana, ossia della Pescia Minore....
    giurisdizione a circa 3 miglia a settentrione di Villa Basilica, Diocesi e Ducato di Lucca...
    ...del villaggio di Pontito fra la Pescia Minore e la Maggiore viene fatta menzione nella carta lucchese fino dal 900..."
    Ad oggi mi pare che Pontito sia distante ben più di 3 miglia da Villa Basilica.
    E anche se le 3 miglia fossero intese come distanza di Pontito dall' estremo lembo settentrionale del territorio sotto la giurisdizione di Villa Villa Basilica non mi sembra corretto dire che Pontito ( se la posizione della Pontito di allora coincide con quella attuale) potesse situarsi tra la Pescia Minore e la Pescia Maggiore.
    Pontito è a monte o nei pressi delle sorgenti della Pescia Maggiore ma è ben distante e separata da TUTTO il corso della Pescia Minore.
    O no? Ho sbagliato qualcosa o qualcosa mi è sfuggito?



    Graziano Zomini


    Renzo Tori
    questo è il testo originale del Dizionario geografico fisico storico della Toscana, contenente la descrizione di tutti i luoghi del granducato, ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana del Repetti
    BOOKS.GOOGLE.IT


    Graziano Zomini

    il Repetti ha fatto diversi errori grossolani, dice anche che Pontito è nel piviere di Vellano mentre non vi è mai stata. E' l'equivoco di quella pergamena in cui molti autori hanno abbinato S.Potito a Pontito, senza rendersi conto che le cose non tornavano.
    Per quanto riguarda le miglia dipende a quanti metri corrispondevano quelle del Repetti. Inoltre le collocazioni sono approssimative e spesso inesatte....... con tutto il rispetto per il Repetti.


    Renzo Tori

    Graziano Zomini
    il miglio terrestre, da quello romano antico a quello inglese odierno, dovrebbe in ogni caso essere sui 1500-1600 metri, quindi 3 miglia qualcosa meno di 5 km.
    E comunque la Pescia Minore con la Pontito attuale non c' incastra nulla.
    Non sapevo che il Repetti avesse commesso errori così grossolani.
    Evidentemente forse scriveva, almeno su certi luoghi, riportando fonti precedenti che lui riteneva fidate senza andare a verificare sul posto.


    Graziano Zomini

    "Pontito di Villa Basilica nella valle Ariana, ossia della Pescia Minore...." si riferisce a Pontito o a Villa Basilica? Chissà cosa intendevano nel 1841 🤓 Infatti dopo dice fra la Pescia Maggiore e la Pescia Minore.
    Mi pare di aver letto che il Repetti considera Pescia Minore quella di Collodi e quella Maggiore il torrente di Calamecca che invece mi pare si chiami Lanciolana.
    La Pescia Maggiore dovrebbe invece essere la Pescia che nasce nelle Pracchie e che passa a dx di Pontito guardando la valle. Insomma una serie di sbagli probabilmente dovuti, come dici tu, alla non conoscenza diretta dei luoghi.


    Renzo Tori

    Graziano Zomini
    che anche la valle della Pescia di Collodi nel Medioevo fosse Valleriana lo sapevo perché al tempo della signoria dei Guinigi a Lucca (inizio 1400) a Montecarlo risiedeva, nella casa di fronte alla Collegiata di S. Andrea ( dove ancora oggi a fianco delle lapidi che ricordano i caduti delle 2 guerre mondiali sono murati gli stemmi dei vicari del tempo) il vicario "di Montecarlo e della Valleriana", dove per Valleriana si intendeva il territorio di Villa Basilica.
    Quindi al limite mi poteva anche tornare che Pontito si trovasse in epoca ancora precedente a circa 3 miglia dalle propaggini più a nord del territorio di quella giurisdizione.
    Ma quando il Repetti in epoca molto più recente parla di Pontito come villaggio tra la Pescia Minore e la Pescia Maggiore evidentemente denota una non conoscenza del posto.
    A meno che non sia esistito nell'alto medioevo (visto che lui fa riferimento a carte Lucchesi del 900) un altro villaggio con quel nome molto più a ovest, e anche sud. Cosa che ritengo del tutto inverosimile perché credo risulterebbe pure da altri documenti.
    Quindi quasi sicuramente è come hai detto te, un grosso errore del Repetti dovuto a una non frequentazione del posto.
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    Graziano Zomini

    Renzo Tori
    sono convinto che il Repetti sia caduto in errore un po' come sono caduti in errore tutti quelli che hanno abbinato la chiesa di S.Potito a Pontito basandosi su osservazioni, ricerche e scritti altrui, un po' come ho fatto io nella stesura del documento.
    Se c'è stato un errore iniziale, e nessuno si è mai preoccupato di fare una verifica su quanto ha trovato e deve pubblicare, l'errore si protrae e si tramanda nei secoli.
    Si spera sempre che le notizie a cui attingiamo siano verificate ed attendibili, ma il alcune volte così non è.
    Per "deformazione professionale" sono portato a dubitare anche di quello che appare vero e quel paragrofo che mette in dubbio l'ubicazione di S.Potito mi ha fatto scattare la voglia di indagare ed arrivare a fondo della questione; penso di esserci riuscito, sperando che le informazioni attinte dai vari autori siano corrette.
    Gli errori non vanno condannati, ma corretti, senza la presunzione di essere migliori perche "errare humanum est".
    A volte gli errori si generano da situazioni particolari, è quello che sta accadendo oggi in cui si tende a considerare il territorio delle dieci 10 castella come Valleriana, mentre sappiamo che la Valleriana comprende anche la valle della Pescia Minore, Villa Basilica compresa. Si tende anche a considerare Vellano come capoluogo, mentre è stato comune solo per poco tempo e dopo Villa Basilica. Insomma una volta persa la memoria e ritenuto giusto il pensiero corrente, ecco che l'errore prende campo e dilaga.
    Riporto queste osservazioni sul forum, perchè tanto qui, fra qualche giorno, passano nel dimenticatoio.
     
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    CITAZIONE (Mario Goiorani @ 3/12/2020, 00:49) 
    Complimenti Graziano
    Ma hai tralasciato alcuni documenti. E ritrovamenti. Bisogna mettersi ad un tavolo e studiare i documenti e le carte storiche.io amante di Pontito sono disposto a darti una mano anche con i documenti in archivio al Museo Civico di Scienze naturali e Archeologia della valdinievole. Le nostre intenzioni come GARS sono note anche oggi vi era un nostro articolo su la Nazione. A presto risentirci.
    Mario Goiorani

    Mario, grazie per la disponibilità, ma con queste chiusure e divieti è impossibile mettersi ad un tavolo e studiare i documenti.

    Visto che dall'80 ad oggi la tecnologia si è evoluta, c'è la possibilità di lavorare a distanza e la trasmissione di documenti è una bazzecola, sarebbe opportuno che tu mettessi a disposizione, qui sul forum i documenti che avrei tralasciato così da aggiungere nuovi contributi alla ricerca, ricordandoti però che l'argomento è l'origine del Toponimo Pontito non le attività in genere del GARS.

    Attendo i documenti. Grazie.
     
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    Questa "faccenda" di S. POTITO, non mi ha mai convinto. Anche su Wikipedia è avvalorata come un ipotesi plausibile; tempo fa provai a modificarla, ma non c'è nulla da fare. Credo che le pubblicazioni facciano fede. Anche i "Montagnardi" in un loro libro, riprendendo il Biagi, hanno continuato ad avvalorare erroneamente l'ipotesi.

    P.S.- Dal Vocabolario Italiano: SCHIAMPA (come si dice a Pontito) variante lucchese di schiappa, nel significato di grossa scheggia (Da cui, forse, il nome attuale del paese di STIAPPA).

    Edited by Renato Papi - 7/12/2020, 11:40
     
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    CITAZIONE (Renato Papi @ 3/12/2020, 11:51) 
    Questa "faccenda" di S. Potito, non mi ha mai convinto. Anche su Wikipedia è avvalorata come un ipotesi plausibile; tempo fa provai a modificarla, ma non c'è nulla da fare. Credo che le pubblicazioni facciano fede. Anche i "Montagnardi" in un loro libro, riprendendo il Biagi, hanno continuato ad avvalorare erroneamente l'ipotesi.

    Che io mi ricordi, non ho mai sentito parlare di S.Potito dai nostri vecchi e quando ho iniziato a leggere pubblicazioni la cosa mi è sembrata strana, ma se la scrivevano gli esperti........... ci poteva anche stare.

    Ora rimangono due opzioni:
    - Pons Titi, e di questo ne ho sempre sentito parlare dai vecchi, anche se il riferimento ad imperatori mi pare strano.

    - Appuntito per la sua forma come per Stiappa; forse la più papabile.
     
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    io mi rammarico perché sono un po' ignorante su questo argomento, ma sono felice di poter leggere questo vostro sapere, visto che amo il borgo di Pontito, come se mi appartenesse, anche non essendo originaria del posto. Grazie Graziano che ci pregi di queste memorie
     
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    Riporto da Facebook

    Davide Magnani

    Ma allora che origine ha il nome del nostro paese?
    In certi casi, mancando prove sicure, non resta che avanzare delle ipotesi, e cercare quella più plausibile.
    Immaginiamo, per esempio, che un certo Tito - anche diminutivo di "Tiziano" - avesse un fondo collegato ai sentieri maggiori tramite un ponte o una passerella (non necessariamente il ponte Latò).
    Ecco: quel ponte, quello che il nostro Tito usava per entrare nella sua proprietà, sarebbe appunto il ponte di Tito, o, per dirla in latino, il ''pons Titi".
    Successivamente, vicino a quel ponte, vengono costruite altre case, "apud Pontiti", cioè presso il ponte di Tito. Da qui l'origine del nome.
    Certo è solo un'ipotesi, campata lì su due piedi. Ma almeno lascia in pace santi e imperatori!


    Graziano Zomini


    Mancano documenti, o almeno io, che non sono né storico, né ricercatore, ho avuto modo di consultare; quindi si rimane nel campo delle ipotesi finchè non sarà svelato l'arcano. So che qualcuno ci sta lavorando, ma la vedo dura.

    Esclusa l'ipotesi del santo, rimane il "Pons Titi" peraltro avvalorata dagli stessi autori che hanno abbinato S.Potito a Pontito, quindi c'è da chiedersi in base a quale documentazione si sono appoggiati e con quale accuratezza l'hanno condotta.
    A quanto pare il Repetti, Anzaldi ed altri, per S.Potito hanno preso una grossa cantonata quindi anche il Pons Titi abbinato all'imperatore potrebbe essere tale, magari l'ipotesi è stata avanzata solo dietro la tradizione orale, in ogni caso, a parer mio, il Ponte Latò è il ponte di Tito, come i vecchi ci hanno tramandato oralmente, ed anche perchè oltre a quello, di ponti antichi nella zona, c'è solo quello al mulino del Grillo, in tal caso la tua ipotesi avrebbe veramente un senso in quanto nei pressi del ponte si trova la Chiesaccia, e perchè no!, il primo insediamento di Pontito, quind ad puntitum avrebbe un senso.

    Rimane poi l'ipotesi della sua forma, che come ho scritto al termine della ricerca, potrebbe essere accaduto come per Stiappa.

    Mi permetto di riportare questi due post sul forum di Pontito così da avere una continuità nella discussione che lì non sparirà nel nulla come invece accade su facebook. Grazie. Se vuoi aggiungere qualcosa ti prego di farlo a seguito della discussione sul forum.
     
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    Continuando la ricerca per avere ulteriori conferme mi sono imbattuto nella seguente pubblicazione:

    Milites elegantes.
    Le strutture aristocratiche nel territorio lucchese (800 - 1100c)
    di Paolo Tomei
    Firenze University Press 2019

    https://books.google.it/books?id=LMfYDwAAQ...ucchesi&f=false

    Nel quale a pagina 235 trovo:
    ".....Fraolmi ricevette in livello, il 28 aprile 898, beni di San Frediano posti a Subsilvole e Gufiniano prope Seteriano, presso Sant'Angelo in Campo e Montuolo, a sud-ovest della citta; il 13 febbraio 905, con il figlio Fraolmi II, la chiesa di San Lorenzo di Vaccoli, presso i Monti Pisani (la famiglia era qui attiva dal tempo del nonno Sisemundo) 45. Il 1° luglio cambiò beni con la chiesa valdarnese di San Potito di Quinto, dipendenza di San Silvesto situata nel comitato fiorentio, sulla destra dell'Arno 46. Anche Adaldo, l'11 luglio 886, ricevette in permuta beni di San Silvestro: a Secturia, nel Vico Strata di Moriano (località in cui possedeva già teudimundo), e Vico Elingo, nei dintorni di Marlia. Il 27 settembre 887 ricevette, infine, il livello a tre generazioni la ricca chiesa di San Terenzio, situata sempre a Vico Elingo. Essa fu in seguito contestata al placito fiorentino, il 4 marzo 897, ai suoi figli - egli era allora già defunto - giacché costoro la detenevano evidentemente dal vescovo anche a titolo beneficiario 47.

    Che la possibile base allodiale dei cugini fosse di impianto eminentemente suburbano è ipotesi confermata da altri dati: lo testimoniano sia i beni ceduti nelle permute, sia le confinanze. Da sud ruotando in senso antiorario attorno alla citta, possessi familiari giacciono a Pulia, Sorbano,Antraccoli, Capannori (è qui attestata la terra detta Hascunda), Fagnano, Salissimo 48.

    Le uniche note discordanti vengono dalla permuta relatica a Quinto Fiorentino: Fraolmi cedette sei case massaricie e un esteso castagneto posti a Obaca di Vellano, sopra Pescia. E di più, dall'insieme di queste testimonianze affiora chiaramente l'importanza dell'elemento fiscale. I livelli e le permute concernettero soprattutto pertinenze delle Reichskirchen di San Silvestro e San frediano, sia prima, sia dopo il placito fiorentino; a riprova della militanza dei cucini Fraolmo e Adaldo nella clientela marchionale. ....."



    Le note n:
    - 46 ASDL, AAL, D, + H55; ed. MDL, V/3, n.1129. Ricevette dal vescovo Pietro II pertinenze della chiesa di San Potito, che si trovavano a Fisciano, in Val Marina.
    - 47 ASD, AAL, D, ++R51, +P46; ed. ChLA, 85, nn.39, 45. Dipendenze della chiesa erano situate a Ucciana, presso l'Arno e il torrenteEgola; lungo il Serchio, fra Marlia, Lammari e San Pietro a Vico (Vico Elingo e Vico Alahis); a vetriano,in Val pedogna, e Careggine, in Garfagnana. Il beneficio dei figli di Adaldo era evidentemente registrato nella parte mancante del Breve de feora. Il polittico ricorda, invece, che la pensio di San Terenzio, pari a 5 soldi, era compresa nel beneficio di Eriteo del fu Ermiteo dei Da Antraccoli.
    - 48 ASD, AAL, D, +Q26, *L28, *H50, ++H55; ed. ChLA, 82, n.39; 83, nn.33,45; 85, n.39; MDL, V/3, n.1129

    Edited by Graziano Zomini - 11/12/2020, 15:50
     
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    Effettuando una ricerca su internet con "San Potito Pontito" fra gli altri risultati è uscito questo

    quinto

    Cliccando sull'immagine è possibile andare a leggere il testo originale.

    Questa è una ulteriore conferma che a Quinto era presente una chiesa dedicata a San Potito.
     
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